VinNatur vara il disciplinare del vino "naturale"

VinNatur vara il disciplinare del vino "naturale"

Eccolo, finalmente. Ci sono voluti più di dieci anni (se ne parlava qui nel 2006), ma la principale proposta organizzata di produttori cosiddetti "naturali" si è data un regolamento vincolante per i propri aderenti: il Disciplinare di Produzione "vino VinNatur".

Angiolino Maule

Angiolino Maule

Angiolino Maule, fondatore e presidente di VinNatur, non difetta certo in perseveranza e ostinazione. Era sempre stato un suo obiettivo dichiarato questo di dare a VinNatur un disciplinare di produzione, attraverso un percorso (forse più lungo di quanto da lui desiderato) di formazione, confronti, accese discussioni e prese di posizione, all'interno di una comunità eterogenea nei punti di vista e nelle individualità protagoniste.

Il sottoscritto ha sempre avuto un approccio "laico" al tema dei vini cosiddetti "naturali",  verso i quali riscontro più problemi con la loro definizione e con l'impianto ideologico-esoterico che spesso li precede, piuttosto che con la qualità di diversi vini di questa categoria. In genere, quando scelgo un vino non mi pongo (quasi) mai il problema della collocazione filosofica del suo produttore, perché  la ricerca del piacere e dell'emozione nel vino prescinde da queste sovrastrutture ideologiche. Se lo facessi, mi precluderei la scoperta, la novità, l'eresia, l'autentica sorpresa. Credo sia sufficiente mantenere una disponibilità aperta e curiosa, rispettosa delle scelte dei produttori, ma anche attenta e critica, soprattutto verso gli eccessi diversamente manipolativi di tanti critici avversi al vino convenzionale o industriale.

Premesso e chiarito tutto ciò, voglio salutare questa notizia e rendere omaggio a VinNatur, pur nella diversità dei punti di vista, perché da oggi è cominciato un nuovo percorso per rendere più chiaro al consumatore di quale sostanza e pratica sia fatta un vino "naturale" di un produttore VinNatur.

 

Ecco il disciplinare VinNatur, così com'è stato reso disponibile sul loro sito (ho evidenziato per voi i punti più salienti):

 

Immagino che si aprirà un dibattito - peraltro già assai vivace anche all'interno dell'assemblea dei soci di VinNatur, che lo hanno approvato a maggioranza - sulla sostanza e i dettagli del disciplinare, sui quali ora non mi interessa soffermarmi.

Perché non dovete perdere di vista che, mentre tutto può essere perfettibile e migliorabile, qui abbiamo finalmente una dichiarazione aperta, trasparente e disponibile sulle pratiche ammesse e non ammesse dal disciplinare adottato dai produttori VinNatur. Il vino cosiddetto "naturale" esce dalla penombra di pratiche poco trasparenti ma premianti soprattutto l'ego del produttore, per mettersi sotto la luce che serve agli umani per fare scelte.

E' un dialogo che si attrezza per aprirsi al consumatore, finalmente, e che continuerà a lungo tra gli operatori, c'è da scommetterlo. Farà comunque bene al nostro mondo enoico e per questo semplice motivo gli vanno i miei più sinceri auguri di buona riuscita.

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A seguire, il comunicato ufficiale rilasciato da VinNatur:

Disciplinare di produzione del vino VinNatur

19 luglio 2016

I VINI VINNATUR DAL 2008 SONO A ZERO PESTICIDI.
ORA ARRIVA IL DISCIPLINARE CON CONTROLLI IN VIGNA E IN CANTINA,
GARANZIE CONCRETE PER CHI SCEGLIE DI BERE NATURALE

L’assemblea dei soci approva il “Disciplinare di produzione del vino VinNatur”. 
Il piano di controlli verrà attuato in collaborazione con enti certificatori riconosciuti dal Mipaaf. Dopo 8 anni di analisi chimiche sui residui di pesticidi ora un passo ulteriore a garanzia di chi beve vini naturali.

Venerdì 15 luglio l’assemblea dei soci VinNatur – Associazione viticoltori naturali ha approvato a maggioranza il DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEL VINO VINNATUR proposto dal consiglio direttivo. Angiolino Maule, fondatore e attuale presidente dell’associazione spiega: “ Questo disciplinare di produzione, e il piano di controlli che lo completa, sono il nostro ulteriore passo nella direzione della chiarezza e trasparenza verso chi sceglie di bere i nostri vini. Dal 2008 analizziamo a nostre spese i vini di tutti i soci, ogni anno, per verificare che siano liberi da residui di principi attivi di pesticidi (ne ricerchiamo 200) e se qualcuno per tre anni viene trovato positivo deve lasciare l’associazione. Monitoriamo anche la presenza di anidride solforosa per comprendere meglio il lavoro del vignaiolo in cantina.

Questo documento, sul quale siamo concentrati da oltre un anno, mette nero su bianco le pratiche di vigna e cantina ammesse e non ammesse, secondo la nostra visione della viticoltura. Ora che abbiamo avuto l’approvazione dei nostri soci possiamo procedere con il successivo step, ossia la versione definitiva del PIANO DI CONTROLLI che stiamo elaborando in collaborazione con alcuni enti certificatori riconosciuti dal MIPAAF; ad esso è affidato il compito di far rispettare ciò che è consentito dal disciplinare, che sarà in vigore dall’annata 2017. Ogni azienda associata, almeno una volta l’anno, riceverà la visita dell’organo di controllo che verificherà l’operato del vignaiolo sia in vigna che in cantina.

I controlli sono un punto fondamentale perché, secondo noi, alle parole vanno preferiti i fatti: chi sceglie di bere vini naturali ha il diritto di avere garanzie tangibili su ciò che troverà dentro la bottiglia. Non basta dichiararsi “vignaioli naturali”, è necessario essere realmente consapevoli della grande responsabilità che si ha nei confronti della salute di appassionati e clienti, e agire con trasparenza.

Questo disciplinare è uno strumento dinamico, che sarà verificato e aggiornato in futuro sulla base della collaborazione con gli enti di controllo e del procedere dell’esperienza negli accertamenti presso la varie aziende, perché l’obiettivo non è punire a tutti i costi ma far crescere le conoscenze e la cultura dei nostri produttori in modo che siano in grado di gestire in maniera consapevole difficoltà e/o problemi che si possono presentare durante il loro lavoro. Vi è un impegno costante dell’associazione nel fornire agli associati un supporto tecnico-scientifico per aiutarli a rispettare le norme che abbiamo insieme definito, sia consentendo loro l’accesso ai risultati e alle esperienze dei vari progetti di ricerca e delle prove sperimentali che da anni svolgiamo in collaborazione con ricercatori universitari e professionisti, sia attraverso convegni di approfondimento tecnico”.

VinNatur, venerdì 15 luglio prima dell’assemblea, ha infatti organizzato per i soci una mattinata di formazione in campo enologico durante la quale sono stati affrontati, insieme a vari esperti, temi quali: “La biodiversità specifica e intraspecifica nelle fermentazioni vinarie spontanee” agronomo e ricercatore in microbiologia della vinificazione (FoodMicroTeam) dott. Giacomo Buscioni – “Le paure in cantina, riflessione sulla stabilità del vino in conservazione” enologo dott. Maurizio Donadi – “I difetti del vino, quali strumenti abbiamo a disposizione nell’enologia naturale per controllarli o prevenirli?” enologo dott. Franco Giacosa.

Conclude Angiolino Maule: “Produrre vino naturale VinNatur significa avere il coraggio di affrontare molti rischi senza il conforto di soluzioni pronte e facili, significa accettare impegni e obblighi, anche morali; per questo essere soci VinNatur è una scelta, non un obbligo. Questo disciplinare non è un punto di arrivo, bensì un punto di partenza. Il nostro obiettivo è dare vita ad un percorso di crescita, dinamico e vivace, aperto ai contributi del mondo scientifico, che consenta a tutti noi di praticare con consapevolezza una viticoltura sana e sostenibile per l’ambiente e per l’uomo”.

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