VitignoItalia a Napoli, Internet-vino da tutt'altra parte

Vitignoitalia_convegnoAristide era Napoli, in questo week-end appena trascorso. Grazie all'ospitalità degli organizzatori della manifestazione VitignoItalia, terza edizione della rassegna dedicata ai vini da vitigni autoctoni italiani, sono intervenuto alla tavola rotonda sul tema "Vino e Internet". Tema ostico, evidentemente. Non solo per i 15 pazienti e benevoli spettatori intervenuti, ma anche per gli organizzatori dello "spazio incontri", che non sono riusciti a veicolare più di tanto interesse sull'argomento. E dire che il sottotitolo della manifestazione napoletana recitava con enfasi imprudente e in ben tre lingue: "In Vino Veritas Vitigno Is Business"... ma non Internet. Pazienza, il tema rimane cosa da carbonari. Anche a Napoli.

Per fortuna, in vino veritas, ho avuto riscontri interessanti da alcuni vini assaggiati, nonostante le pochissime ore a disposizione. Eccovi un cenno brevissimo, una sola segnalazione telegrafica su tutte:

  • Coda_di_volpe Il Poggio, Coda di Volpe IGT Beneventano 2006
    Essendo la mostra napoletana dedicata al "vitigno autoctono", mi sono messo in cerca di qualche prodotto interessante da produttori possibilmente campani. Trovato: Carmine Fusco è enologo nella propria cantina in Torrecuso, provincia di Benevento. Torrecuso divenne "momentaneamente famoso" per l'eccentrica iniziativa del proprio Sindaco di dichiarare via ordinanza il bando all'uso di trucioli nella vinificazione dei vini nel proprio comune. Carmine Fusco, con il fratello Marco, incentra la produzione de Il Poggio su tre vitigni: Aglianico, Falanghina e Coda di Volpe. Quest'ultimo era un vitigno destinato alla funzione di "taglio" per vini basati su Greco di Tufo e Fiano, fino al 1986, anno della sua riscoperta e rilancio come vino da monovitigno: Luciano Pignataro ne fa qui la storia, vale la pena di leggerla.
    La versione proposta dai fratelli Fusco ha già ricevuto premi importanti per il 2005. Ad Aristide l'annata 2006 è molto piaciuta: ha una nota sorprendente e piacevole di pera matura (in passato altri parlavano di mele rosse mature...), il vino vede solo l'acciaio, costa circa €6,50 in enoteca.
    Complimenti.

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Nella foto di apertura: la platea non proprio folta della tavola rotonda su “Vino e Internet” con Alessandro Regoli, giornalista e direttore di www.winenews.it e www.winenews.tv, Luciano Pignataro, giornalista e direttore di www.lucianopignataro.it (sostituito da Fabio Cimmino a causa di improvvisi impegni di lavoro), Giampiero Nadali,   Aristide.biz, Alessandro Alì, responsabile comunicazione della Santa Margherita.

L'Ambrosia di Aristide

Tutti i colori del bianco