Vitovska e i suoi cavalieri

DSC06374Si impone un'avvertenza, prima ancora di cominciare. Mi raccomando, quando pronunciate questo nome slavo, Vitovska, ricordate di calcare l'accento sulla "i" e sulla "a".

Ora possiamo proseguire. 

Vitovska, vitigno autoctono dell'Altipiano Carsico triestino. Dicono che il nome abbia origine slovene, secondo alcuni deriva da Vitez, cioè il vino del cavaliere. In Slovenia la chiamano Vitovska Garganja. Nel triestino la chiamavano anche Organca, Gargania o Gargana.

Negli anni '60 Luigi Lupinc, vignaiolo di San Pelagio di Prepotto, è stato il primo a selezionare la Vitovska, a innestarla su viti americane e imbottigliarla. Occorrerà però aspettare il 1996 per ottenere l'inserimento della Vitovska nel disciplinare del Carso DOC. La pazienza non manca a questi vignaioli del Carso.

Dopo Lupinc, tocca a un altro abitante di San Pelagio prendere in mano le sorti della Vitovska. Vivaista esperto, Edi Kante cuce la propria storia di vignaiolo con la canonizzazione della "nuova" Vitovska.

Di fatto oggi è considerato il primo ambasciatore della Vitovska nel mondo. Lui si schermisce, sin dalle prime battute del nostro incontro nella sua cantina. Parla a lungo della bravura dei suoi gatti a svolgere il lavoro che devono fare (mangiare topi), ricorda grandi bevute sotto un albero lì fuori, minimizza il fatto che abbia cancellato un pezzo di strada con un vignetino di Pinot Nero.

Tutto sembra essere goliardico passatempo, festa con gli amici, senso triestino dell'easy time e "calma" (quest'ultima è la parola che gli ho sentito più di tutte ripetere). Dietro la facciata cogli lo spirito imprenditoriale, la voglia individualista di prendersi rischi (con le bottiglie da un litro e tappi sottili, per esempio), una sorniona consapevolezza di chi ha tanto lavorato, tanto scavato nella roccia carsica, tanto promosso, tanto venduto. Staresti intere giornate con personaggi del genere. In mancanza di più tempo, abbiamo fatto comunque le ore piccole nella sua cantina. Vitovska di annate sempre più vecchie e il metodo classico della casa (KK) e assaggi dalla botte e Chardonnay e Malvasia e Pinot Nero...

E l'indomani tutti da Benjamin Zidarich, un altro "faro" della Vitovska a pochi metri dalla cantina di Edi Kante. Ci aspetta la degustazione di 10 annate di Vitovska, organizzata da Aurora Endrici e Paolo Ianna - con il Consorzio del Carso DOC - evento speciale all'interno della manifestazione "Mare e Vitovska" (in fondo al post trovate una galleria di immagini della degustazione).

Paolo Ianna inquadra benissimo la situazione: “Il Carso è terra di individualismi: aziende piccole, con poco terreno disponibile (68ha complessivi nel Carso DOC e solamente 18ha piantati a Vitovska), con diversi stili e scuole di pensiero, tutte orientate al modello del vino naturale“.

E la degustazione di dieci Vitovska distribuite tra il 2005 e il 1990 conferma la longevità di questo bianco del Carso, l'ennesimo vino bianco italiano in grado di sorprendere dopo molti anni di invecchiamento. Mentre tutti corrono a piazzare vino "crudo" sui mercati, sempre più spesso scopriamo nuove denominazioni che sopportano gli anni con grande classe. Torna in mente l'espressione preferita di Edi Kante: "Calma!".

  • Skerlj Vitovska 2005
    Piccola azienda di giovanissimo produttore. 
Vitovska macerata e affinata in legno. No lieviti selezionati. Ha un bellissimo "colore del Sud" e un idrocarburo gentile da grande Nord. Bella acidità. Agrumi. Un buon campione.
  • Čotar Vitovska 2004 
    Produttore sloveno, dichiara di usare solo rame e zolfo nelle sue vigne, no lieviti aggiunti, no filtratura, SO2 a 25 mg/lt. 
Vitovska macerata, fermentazione in legno e affinamento in legno per 18 mesi. Ottimo il naso, bella torbidezza dorata, rusticamente potente e ricco di sentori di erbe aromatiche.
  • Andrej Milič Vitovska 2002
    Dalla zona più alta del Carso (Sagrado di Sgonico). Tipicamente connotato dalla nota iodata della Vitovska, vino più semplice dei precedenti.
  • Milič Vitovska 1997
    Colore dorato, idrocarburo evidente. Molto buono. Integro e lungo.
  • Colja Joško Vitovska 1997
    Altra piccola azienda con agriturismo: "Qui necessitiamo di vini di pronta beva - osserva la moglie Doris - di certo non si ricercava l’invecchiamento nel 1997...". 
Miele nel colore, al naso e al gusto. Molto particolare, probabilmente a fine corsa nell’invecchiamento, ma ancora vivace e piacevole.
  • Edi Kante Vitovska Selezione 1997
    Riecco Kante, il pioniere della Vitovska colui che l’ha fatta conoscere nel mondo.
 Tappo non lavato in bottiglia da 750 ML (l'affascinante versione da 1 lt. arriverà nel 2002). 
Non fa macerazione. Non più, da allora. In piena contro-tendenza con tutti gli altri produttori. Risultato: colore più chiaro degli altri vini, maggiore eleganza, di classe Mosella, pulito, finissimo.
  • Zidarich Vitovska 1996
    Allora Zidarich lavorava i vini con lieviti selezionati, oggi si affida a quelli indigeni, cambiando lo stile di vinificazione. Bel frutto e idrocarburo gentile. Vivo e vegeto, acidità ancora generosa, integro.
  • Lupinc Vitovska 1994
    E’ stata la prima azienda a selezionare Vitovska e imbottigliare nel Carso negli anni ’60. Vigneto di 
4ha a Prepotto. 
Macerazione per 24-36 ore. Affinamento in acciaio. Purtroppo, comincia a svanire, doveva essere molto buono 3-4 anni fa. Assolutamente collegato con lo stile e la qualità del 2008. Conservato nella grotta della cantina privata, un luogo prezioso e difficilmente accessibile.
  • Edi Kante Vitovska 1994
    Eleganza ritrovata come nel 1997. Idrocarburo discreto, ancora classe Mosella, giusta acidità, vibrante.
 Grande annata per questo vino.
  • Boris Skerk Vitovska 1990
    Il figlio di Boris, Sandi, è stato il presidente del Consorzio del Carso DOC, confluito da poco nel Consorzio del Collio. Tocca a uno dei produttori più giovani presentare l'annata di Vitovska più lontana, dove il rischio di non trovare più vini equilibrati è alto. Questo campione non è filtrato, e purtroppo il tempo lo ha reso non perfettamente equilibrato, ormai alla fine della sua evoluzione. Peccato, perché un bel po’ di frutto è rimasto al naso e al gusto.
 Un vino, bianco, che non doveva invecchiare, vent'anni dopo è ancora lì, a ricordarci la mutevole sorte delle cose.

Per concludere, segnalo una pubblicazione molto interessante: "Vitovska - i vigneti dal mare al Carso", curato da Stefano Cosma, corredato da bellissime immagini di Dean Dubokovič, edito dalla Biblioteca dei Vinibuoni d'Italia, €40,00. Credo possa essere richiesto al Consorzio del Carso DOC. Ne vale la pena: per una volta, un libro italiano su una denominazione vitivinicola si apre con una mappa completa del territorio. Complimenti.

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Nella foto di apertura, tre Vitovska "contemporanee" del 2007 nelle interpretazioni (da sinistra) di Kante, Skerk e Zidarich. E nelle foto seguenti, alcune immagini della degustazione tenutasi nella nuova cantina di Benjamin Zidarich.

Microfiche: Lusvardi Lambrusco Brut Rosé Vino Spumante 2009

Microfiche: Lusvardi Lambrusco Brut Rosé Vino Spumante 2009

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