Merano Wine Festival, il vino non è come la benzina?

Merano International Wine Festival, edizione 2008. Spiego subito il titolo (e poi non ne parliamo più). L'organizzazione ha alzato il prezzo del biglietto da €70 a €85. Risultato: -14% di pubblico nelle sale della Kurhaus, la magnifica sede della manifestazione. "Solamente" 6.000 visitatori in tre giorni, annuncia sornione il presidente dell'organizzazione, Helmuth Köcher: "mission accomplished", missione compiuta.
Le leggi della micro-economia stavolta funzionano con il vino (quasi mai con la benzina): prezzo più alto, meno consumo. In molti l'avevano chiesto, soprattutto i produttori (che sono i veri clienti dell'evento). E Aristide conferma che le condizioni della visita erano sensibilmente migliori rispetto alle passate edizioni.

Passando al vero oggetto di un post sul Merano IWF, ecco le strepitose perle da ricordare e segnalare a futura memoria.
Vi avverto, ho soprattutto degustato vini stranieri quindi non sono vini facili da trovare, ma se li trovate mi ringrazierete per un bel po'...

  • Roger_Brun_LaPelle Champagne Roger Brun "La Pelle" Extra Brut Cuvée des Sires Grand Cru 2002
    Un vigneto grand cru situato su un pendio orientato a sud sopra il villaggio di Ay. Da uve di Pinot Nero 100%, ecco uno champagne "millesimato" che mi permetto di definire "primordiale": vinificato in vecchi tini di quercia, è un Extra Brut assolutamente equilibrato, sa di frutta secca e fiori, ma ha delle caratteristiche olfattive e gustative di assoluta unicità identitaria (unica anche la bottiglia, qui a lato), insieme a un gran corpo. Un prodotto non filtrato, una gioia non trattenuta berlo. Lo trovate in enoteca intorno ai €70.
  • Champagne Roger Brun Brut Nature Rosé de Saignée Premier Cru
    Un rosé de saignée (cioè un rosé autentico) costituito al 90% da Pinot Nero e 10% da Pinot Meunier. La breve permanenza di 1 o 2 giorni sulle bucce rosse, gli conferisce splendidi sentori di frutta rossa, con spiccata freshcezza. e rotondità. A mio parere, tra i migliori esempi di Champagne rosè mai degustati. In enoteca intorno ai €50. Questi due Champagne sono importati da La Flute.
  • Domaine d'Ardhuy Puligny Montrachet Blanc Le Trézin 2006
    Eccoci nella Côte de Nuits, da un produttore con ben 42 ettari di parcelle disseminate in quasi tutti i migliori terroir di Borgogna. Il fortunato vigneron si chiama Carel Voorhuis, sembra sia la punta di diamante di un gruppo di giovani leoni soprannominati come la "Scuola di Digione". Una scuola che funziona: questo bianco di terroir village è fantastico. Una crema di pera e frutta secca, rotondo ed equilibrato. In enoteca a €40.
  • Domaine d'Ardhuy Clos des Langres Monopole 2005
    Sempre nella Côte de Nuits, in uno dei vigneti storici per il Pinot Nero, il Clos des Langres. E' menzionato come "monopole" perché i 3 ettari di vigna a conduzione biologica sono di esclusiva proprietà del Domaine d'Ardhuy. Pensate, dall'XI secolo si sa essere stato di proprietà dei monaci cistercensi del Capitolo della Cattedrale di Langres. Pur essendo "solamente" un Côte de Nuits Villages, la sua reputazione è altissima. Aristide ammette serenamente che non sapeva tutte queste cose prima di degustarlo: dalla speziatura ai frutti rossi, dal corpo alla persistenza, è un Pinot Nero di Borgogna di gran classe, soprattutto pensando al prezzo: in enoteca a €25, ma forse in Italia potrebbe costare di più.
    Anche questi vini di Borgogna sono importati da La Flute.
  • Domaine Fourrier Gevrey-Chambertin Vieille Vigne 2006
    Borgogna, un domaine famoso (era noto come Pernot-Fourrier), risorto da un periodo di declino grazie al lavoro di Jean Marie Fourrier. Questo Pinot Nero è pure lui di una denominazione Village", ma è un vino di gran classe, eleganza, complessità. Quasi fosse un Grand Cru. Fourrier non impiega solforosa aggiunta, solamente CO2, oltre a temperatura controllata e permanenza sui lieviti. I legni sono in gran parte (80%) usati. Le fermentazioni malolattiche sono lentissime. Il vino va in bottiglia dopo 20-24 mesi, direttamente dalla botte, senza processi di chiarifica e filtrazione. In enoteca intorno ai €30. Questo vino è importato da Heres.
  • Luca Ricci Baùsk Merlot Colli Trevigiani IGT 2004
    Luca Ricci, vignaiolo per passione, da poco non più identificato con l'azienda Val dell'Ovo, Collalto (TV), ma in quella con il proprio nome, con la collaborazione del figlio Benedetto e soprattutto dell'enologo Fabio Bigolin, mi ha fatto bere uno dei vini più sorprendenti della rassegna meranese. Un Merlot in purezza, di pura classe e stile francese. Per non parlare dei campioni di vasca del 2006 e 2007, frutto di alcune modifiche inserite nel processo di vinificazione (principalmente, fermentazioni in tini di legno aperti). Aspettatevi cose interessanti da questo produttore, dopo l'affermazione l'anno scorso al Concorso Nazionale Merlot d'Italia di Aldeno. In cantina a €12.
  • Filippo Filippi "Calprea" Recioto di Soave DOCG 2006
    In fondo al gran salone del Kurhaus, sulla pedana degli "Extremis", ecco un Recioto di Soave affascinante. Dal cru Calprea, vigneto sulla collina di Castelcerino, viti di Garganega al 100% con almeno 40 vendemmie sulle spalle. Il Recioto che ne sortisce ha una notevole e gradevole persistenza, con delle note speziate e fruttate buone buone. Raccomandato. Complimenti! Prezzo non rilevato.

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Novello 2008 sul mercato, anzi sempre meno Novello sul mercato