Champagne: si torna all'uso delle botti in rovere

Champagne_moetNotizia preoccupante o semplicemente indice di una tendenza di ritorno?
Al recente salone VITeff, il Salone Biennale delle Tecnologie per vini Champenoises e Frizzanti, tenutosi ad Epernay (Francia), si è discusso della progressiva reintroduzione della botte di legno per la fermentazione e/o affinamento degli Champagne. Questo ritorno al passato, con il conseguente abbandono degli ultra-moderni tini in acciaio inox, sembra rispondere ad una esigenza del mercato anglo-sassone e ad uno sviluppo di vini di "alta gamma". La vinificazione in legno è stata progressivamente abbandonata negli anni '60 a vantaggio dell'acciaio inox, più semplice da utilizzare, mentre solamente Bollinger e Krug (tra le grandi aziende) hanno caratterizzato il proprio marchio sul legno. Il ritorno di interesse per questa pratica ha fatto riaprire nello Champagne una tonnellerie, un'officina di artigiani bottai per la produzione di botti adatte allo scopo.

Gli enologi dell'Institut Oenologique de Champagne sottolineano i pregi e gli svantaggi di queste cuvées così atipiche:

  • migliore invecchiamento del vino;
  • spuma di qualità migliore;
  • colore dorato;
  • gusto con spunti di vaniglia, noce di cocco o brioche;
  • svantaggi: come per altri vini, il predonominare del legno sul vino con effetti disastrosi sul delicato equilibrio del bouquet dello Champagne.

In una giornata di studi appositamente dedicata all'argomento, diversi giovani enologi hanno espresso un forte interesse per questa tipologia di vinificazione, con accenti compresi tra "entusiamante" e "appassionante". C'è da sperare che le giovani generazioni di enologi siano più consapevoli ed attente a "trattenere" il legno nello Champagne. Altrimenti sarebbe un disastro.

La foto di questo post, Celebration, è stata ripresa dal servizio Flickr.com, ed è stata realizzata da dopiaza.

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