SO2 in etichetta

SO2 in etichetta

Molecola di anidride solforosa (SO2)

Molecola di anidride solforosa (SO2)

Molti di voi avranno notato una piccola novità nelle etichette dei vini prodotti più di recente in Italia. Infatti, a partire dal 25 novembre 2004, è in vigore un regolamento della Comunità Europea che richiede di indicare in etichetta la presenza di solfiti nel vino con la dicitura "contiene solfiti".

Abbiamo subito notato che non è obbligatorio indicare la quantità di anidride solforosa (SO2) in mg/litro presente nel vino, ma l'obbligo scatta quando nel vino l'SO2 supera la soglia minima di 10 mg/litro. Per la Comunità Europea le soglie massime sono fissate a 160 mg/litro per i vini rossi, a 210 mg/litro per i vini bianchi, con limiti superiori ancora più alti per vini dolci e spumanti.

L'impiego della SO2 (solfitazione) riguarda il vino in due casi: nella fermentazione dei mosti dove svolge un'azione anti-settica e selettiva (limita l'azione dei batteri e lieviti indesiderati e favorisce l'impulso alla fermentazione dei lieviti selezionati) e conservante. Nei vini rossi svolge ruoli ulteriori: estrazione del colore e degli aromi dalle vinacce, conservazione del colore.

L'SO2 è un conservante ampiamente utilizzato dall'industria alimentare (identificato con la sigla E220), soprattutto nelle marmellate, nella frutta secca, nei sottaceti e nei sottoli. Il problema è che la SO2 è un allergene e, in quantità minime variabili per ciascun individuo allergico alla sostanza, può essere notevolemente fastidiosa. A maggior ragione, quindi, la sua indicazione in etichetta è quanto mai opportuna, oltre che obbligatoria.

Perchè non indicarne la quantità?

Perchè non è obbligatorio, ci ha risposto un produttore interpellato di recente.

Risposta legale. Risposta stupida.

Sembra che, per alcuni produttori, l'etichetta sia o un impiccio o un esercizio di creatività grafica.

Invece è uno strumento attraverso il quale informare il consumatore circa quanto andrà a bere.

Aristide non ama la burocrazia e lo Stato-Padre che impone regole che non sa o non può controllare. Crediamo nell'auto-certificazione dei propri prodotti sotto la diretta responsabilità del produttore. E' un aspetto competitivo, non un problema legale o di obblighi di legge.

L'SO2 è difficilmente eliminabile dal vino. Ma oggi è possibile controllare la quantità di solforosa, impiegando una buona pratica di vinificazione e tecniche che riescono a contenerne la presenza del vino, gestendo l'SO2 libera (quella enologicamente efficace) rispetto alla quantità di SO2 totale entro limiti rigorosi (per maggiori dettagli tecnici leggere i link qui sotto). Perchè non puntare a questo obiettivo di qualità e dichiararlo apertamente in etichetta?

Abbiamo trovato numerosi ed interessanti contributi tecnici online, che ci hanno aiutato non poco a farci un'opinione sull'argomento:

L'immagine sopra riportata è una rappresentazione 3D di una molecola di SO2, tratta dal Department of Chemistry, University of Oxford.

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